La giusta protezione dall’attacco degli agenti esterni
I lubrificanti delle catene possono costituire una buona resistenza ad un’aggressione leggera. Nel caso di lunghi periodi di inattività all’aperto o in presenza di elementi mediamente aggressivi, la lubrificazione, come protezione anticorrosiva, non è più sufficiente.
In questi casi si devono utilizzare catene con rivestimento della superficie che hanno lo scopo di proteggere gli elementi della catena dall’attacco degli agenti esterni.
Di seguito riportiamo alcuni rivestimenti anticorrosivi in uso.
Zincatura elettrolitica (galvanica)
Il processo di zincatura elettrolitica (detta anche zincatura a freddo o zincatura galvanica) ha come scopo quello di realizzare depositi di zinco sul metallo di base attraverso un processo di elettrolisi. È in grado di conferire, a seconda dello spessore, una buona resistenza alla corrosione atmosferica.
I rivestimenti elettrolitici di zinco possono essere migliorati nell’ aspetto e nel potere protettivo con un trattamento finale di “passivazione“.
Nichelatura elettrolitica (galvanica)
Il processo di nichelatura elettrolitica (detta anche a freddo o galvanica) è lo stesso della zincatura elettrolitica solo che il deposito è costituito dal nichel. È in grado di conferire, a seconda dello spessore, una buona resistenza alla corrosione atmosferica e comunque più elevata rispetto ai vari tipi di zincatura.
Tra il rivestimento di nichel e il materiale base viene depositato uno strato di rame che ha il compito di aumentare l‘aderenza dello strato nichelato ed evitare il fenomeno della “sfogliatura” dello strato.
Nichelatura chimica
Il processo di nichelatura chimica (spesso basato sul metodo industriale Kanigen) permette di rivestire, con uno strato (spessore 10μm÷50μm) composto essenzialmente da nichel (90%) e fosforo (10%), le superfici di un componente meccanico, al fine di migliorarne le caratteristiche superficiali in termini di durezza, resistenza a usura e a corrosione.
A differenza dei rivestimenti citati prima, la nichelatura chimica è un trattamento superficiale e ad oggi, tra le opzioni che può offrire Rosa Catene, è quella che conferisce la maggiore resistenza alla corrosione.
Trattamento superficiale “PINK”
L’evoluzione e la richiesta del mercato sempre alla ricerca di prodotti all’avanguardia in termini di qualità/prestazioni e miglioramenti delle performance di vita del prodotto catena, ci ha portato a sviluppare per gli acciai inox degli studi volti alla risoluzione di problematiche relative all’usura precoce degli elementi cilindrici di contatto quali perno, bussola e rullo.
A tale scopo proponiamo oggi un nuovo trattamento superficiale chiamato “PINK” che offre le seguenti caratteristiche:
- I componenti presentano un aspetto superficiale di colore nero.
- Le durezze superficiali raggiungono i 1100/1200 Vickers con 40÷50 µm di spessore. Ciò implica una maggiore resistenza all’usura con conseguente allungamento della vita catena.
- Ha caratteristiche autolubrificanti e anti-grippaggio grazie alla presenza di componenti anti-adesione sulla superficie dura che prevengono dalla formazione di microcricche e diminuiscono il coefficiente di attrito tra i componenti stessi.
- Resistenza tra le 300÷400 ore alla nebbia salina.
- Risulta efficace a temperature che vanno dai -40°c ai + 500°c.
Altri rivestimenti
A richiesta si realizzano altri tipi di rivestimenti protettivi come la zincatura a caldo, il cromo duro e il DeltaSeal Silver GZ che garantisce una resistenza all’ossidazione estremamente elevata.
Trattandosi però di rivestimenti speciali con caratteristiche particolari è necessario realizzare prima un adeguato studio di fattibilità con la collaborazione del nostro Ufficio Tecnico. Contattaci per ricevere maggiori informazioni.
Note generali
I rivestimenti menzionati sono depositi superficiali protettivi che aumentano la resistenza all’ossidazione del materiale ricoperto ma non lo rendono un materiale “antiossidante”.
La vita utile di tali rivestimenti dipende da molteplici variabili che possono pregiudicarne la resistenza. Oltre naturalmente alla variabile tempo (ore lavorate) si deve anche considerare la temperatura d’esercizio, la presenza di sostanze abrasive, e l’uso di detergenti aggressivi che possono influenzare le caratteristiche protettive del rivestimento.
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